Ferré e Comte

 DETTAGLI

Grandi interpreti tra moda e arte

Palazzo del Governatore

Piazza Giuseppe Garibaldi  – Parma

30 settembre 2016 – 15 gennaio 2017

Preview Stampa: martedì 27 settembre ore 12.00

Vernissage: giovedì 29 settembre ore 18.00

Gianfranco Ferrè Donna Autunno/Inverno 2000/2001

Gianfranco Ferrè Donna Autunno/Inverno 2000/2001

La genialità sartoriale di Gianfranco Ferré e l’arte fotografica di Michel Comte per due mostre che si inseriscono nell’ambito delle molteplici iniziative per il bicentenario dell’arrivo di Maria Luigia d’Asburgo-Lorena a Parma, già Imperatrice dei Francesi e Duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla.

 “Ferré e Comte DETTAGLI. Grandi interpreti tra moda e arte”, progetto ideato da Alberto Nodolini e prodotto da Ankamoki, si snoderà nelle sale del primo e secondo piano di Palazzo del Governatore di Parma dal 30 settembre 2016 al 15 gennaio 2017.

Al primo piano si svolgerà la mostra “Gianfranco Ferré e Maria Luigia: inattese assonanze”, a cura di Gloria Bianchino e Alberto Nodolini in collaborazione con la Fondazione Gianfranco Ferré, mentre il secondo verrà completamente dedicato alle installazioni di Michel Comte per la mostra “Neoclassic” curata da Jens Remes in collaborazione con Alberto Nodolini e Anna Tavani.

Gianfranco Ferrè Donna Autunno/Inverno 2000/2001

Gianfranco Ferrè Donna Autunno/Inverno 2000/2001

Fortemente voluta e sostenuta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, la doppia mostra Ferré/Comte è anche il chiaro desiderio di offrire, all’interno delle iniziative rivolte a valorizzare il territorio in occasione del 200° anniversario dell’arrivo della Duchessa, un evento che guarda alla contemporaneità all’interno di uno dei palazzi più prestigiosi e antichi della città.

Laura Maria Ferraris, Assessore alla Cultura di Parma: “Come Comune di Parma abbiamo voluto lanciare la sfida di uno sguardo che si proietta oltre il tempo che sembra essergli dato. Il progetto di Gloria Bianchino ed Alberto Nodolini restituisce infatti la possibilità inesauribile che nasce dal coraggio di non fermarsi alla superficialità delle cose, ai primi tre risultati su Google, al titolo senza leggere l’articolo. In questo modo forse il più innovatore tra i grandi stilisti della moda italiana e la forte e fragile duchessa “vissuta in un’epoca più grande di lei” possono incontrarsi, restando di fronte.  Ai curatori la mia più sincera stima e gratitudine, anche per la capacità di rappresentare quella Parma dall’intelligenza non scontata e dal cuore generoso”.

Gianfranco Ferré e Maria Luigia: inattese assonanze”, realizzata grazie al fondamentale contributo della Fondazione Gianfranco Ferré, propone un’ampia selezione di capi delle collezioni Alta Moda e Prêt-à-Porter, frutto di un lavoro di ricerca finalizzato all’individuazione di “inattese assonanze” tra alcune declinazioni dello stile di Ferré e le passioni, il gusto  e i tempi della “Buona Duchessa”.

Una mostra giocata tutta sui dettagli della storia del costume reinterpretati in moda dal genio di Ferré. E’ questo che evidenziano i 60 splendidi capi che saranno esposti in mostra, accompagnati dai bozzetti preparatori. La mostra intende creare un percorso emozionale e filologico al contempo. Articolata in ambienti tra loro ben distinti, si dipana una vicenda, non solo e non tanto connotata in termini storico-temporali, quanto concepita ponendo l’accento sui gusti, le passioni, le fascinazioni dell’epoca e dunque della protagonista Maria Luigia.

Gianfranco Ferrè Donna Primavera/Estate 2000

Gianfranco Ferrè Donna Primavera/Estate 2000

Da sempre affascinato dalle grandi donne della storia, Gianfranco Ferré nelle sue collezioni vive come costante il richiamo alle mode del passato. In un gioco di assonanze estetiche, gli abiti esposti mostrano chiaramente come Ferré dialoghi con la cultura neoclassica cogliendo l’essenza del vestire, da Giuseppina di Beauharnais, prima moglie di Napoleone, alla “Buona Duchessa” Maria Luigia, consorte in seconde nozze di Napoleone. Nel suo guardare al passato Ferré non lavora sull’insieme, ma sui particolari che, destoricizzati, vengono esaltati e resi contemporanei.

Scrive Alberto Nodolini nel suo testo in catalogo: “Abbiamo proposto un racconto che tiene conto di diversi elementi: dunque ecco in mostra un nucleo di immagini che propone una riflessione sul Direttorio: ecco uno spazio dedicato alle Camicie attraverso le quali Ferré crea volumi importanti e geniali spostamenti e altrettanto geniali tagli; e poi ancora maniche rimborsate, polsi alti, abbottonature militari ridisegnate. E ancora poi le Crinoline esposte in evidenza come strutture portanti del cono delle gonne e ancora le trasparenze, e le brache all’orientale che sono, se si riflette, citazioni ancora una volta della cultura napoleonica, quella moda orientale che l’Imperatore importa in Francia”.

Rita Airaghi, Direttore della Fondazione Gianfranco Ferré: “I perché della presenza delle creazioni di Gianfranco Ferré nel contesto della mostra rimandano ai criteri con cui  affrontiamo il suo lascito creativo, per noi costante oggetto di ricerca e di studio. Il confronto sistematico con un patrimonio sfaccettato ed eterogeneo ci permette di affrontarlo secondo una logica flessibile, grazie alla quale da ciò che Ferré ha creato non è impossibile ricavare e proporre impressioni sempre nuove, capaci di sorprendere e spesso di stupire. Inattese, dunque, come le assonanze con il gusto e le passioni di Maria Luigia e del suo tempo”.

Nella mostra Michel Comte “Neoclassic”, situata al secondo piano di Palazzo del Governatore, curata da Jens Remes in collaborazione con Alberto Nodolini e Anna Tavani, le emozioni di un antico passato sono reinterpretate con rigorosa poesia da uno fra i più prestigiosi fotografi contemporanei.

Per Michel Comte il Neoclassicismo da sempre prima ispira e poi porta alla distruzione. Ma ancora oggi il fascino dell’arte neoclassica rimane immutato nella storia, nella moda e nel design. Comte racconta il suo modo di interpretare la parabola neoclassica attraverso un percorso di sculture, installazioni di luce e immagini fotografiche.

La mostra di Parma è la mia analisi personale dello stile e del tempo neoclassico”: Comte pone una riflessione ideologica attraverso l’espressione artistica consapevole che sì, possono andare in frantumi i simboli e gli uomini, non la bellezza artistica, che rimane al di là di ogni ideologia.

Ferré e Comte/Dettagli. Grandi interpreti tra moda e arte”, è un progetto promosso dal Comune di Parma in collaborazione con Fondazione Gianfranco Ferré,  realizzato con il sostegno di Istituto per i beni artistici culturali e naturali/ Regione Emilia Romagna, Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma, con il contributo di Fiere di Parma, Cosmoproject, e prodotto da Ankamoki.

Informazioni e prenotazione al pubblico: mostredettagli.com info@mostredettagli.com

Rombetto Tortora

E’ un onore che lo stile di Gianfranco Ferré sia protagonista di una mostra di singolare valenza, nell’ambito delle celebrazioni che ricordano il bicentenario dell’ingresso a Parma di Maria Luigia d’Asburgo-Lorena, già Imperatrice dei Francesi e Duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla.

Gianfranco Ferré ha sempre manifestato amore virtuale e interesse per le donne di potere, per le grandi della storia, da Maria Teresa d’Austria a Caterina di Russia, da Elisabetta la Grande a Cristina di Svezia. E’ indubbio che la “Buona Duchessa”, così chiamata dai sudditi che l’hanno venerata e dai Parmigiani di oggi che non hanno smesso di farlo, possa rientrare a pieno titolo nel novero dei personaggi femminili che occupano una posizione di rilievo negli orizzonti immaginari dello stilista.

Sarebbe tuttavia fuorviante affermare che Maria Luigia sia stata una specifica figura di riferimento nell’articolato panorama ideale di Gianfranco Ferré. Nelle sue collezioni è una presenza ricorrente il richiamo alle mode di epoche passate e dunque anche allo stile Impero. Ma non è questa la ragione che spiega la presenza delle creazioni di Ferré in mostra.

I perché e le relative dinamiche sono ben altri e rimandano alla logica con cui la Fondazione Gianfranco Ferré affronta il lascito creativo dello stilista, in tutte le sue componenti a partire da quella vestimentaria, che viene preservata e fatta conoscere, ma che è anche costante oggetto di studio e di attenzione, di ricerca e di interpretazione.

L’analisi di un patrimonio davvero sfaccettato ed eterogeneo per contenuti e suggestioni, permette alla Fondazione di trattarlo secondo una logica necessariamente flessibile. Una logica “in progress”, grazie alla quale da ciò che Gianfranco Ferré ha creato non è impossibile – al contrario, risulta pressoché naturale – ricavare impressioni sempre nuove, capaci di sorprendere e spesso di stupire anche chi conosce il mondo Ferré da sempre, lo ha visto nascere, crescere, svilupparsi ed evolversi in tempo reale.

Ma il raffronto continuo con gli abiti e con la documentazione ad essi connessa – insieme alla distanza prospettica maturata nel tempo – ci porta a scorgere sempre contenuti inattesi, o meglio, inattesi modi di valutarli e valorizzarli. Sono contenuti che, non di rado, sono rimasti nascosti nelle pieghe di un orizzonte estetico incredibilmente variegato, rispetto ai quali hanno invece prevalso altri elementi, più evidenti, più facili ed immediati da cogliere.

Forte di questa attitudine, senza forzatura, la Fondazione ha così potuto individuare assonanze, che ci è piaciuto definire inattese per i nostri studi, in un incontro con il mondo di Maria Luigia di Parma, il suo gusto, le sue passioni.

Il ricorso ad una analisi puntuale e una propensione alla ricerca sommano in sé da un lato metodologie filologiche, dall’altro l’aspirazione a costruire inusitate prospettive di percezione del messaggio di stile di Gianfranco Ferré.

Stiamo parlando di una donna cresciuta secondo i principi rigidi ma sostanzialmente già borghesi della corte di Vienna, per nulla educata a reggere le sorti di uno Stato. Tuttavia, la “Buona Duchessa”, più per innato pragmatismo femminile che non per preparazione politica, ha fatto del suo Ducato un’isola felice negli anni più che cupi della Restaurazione. Una donna illuminata, attenta anche alla nascente questione sociale, che ha aperto alla nuova era e al mondo una piccola entità territoriale.

Anche per questo, in fondo, non è stato difficile né tantomeno artificioso per la Fondazione Gianfranco Ferré, muovendosi tra metodo e fantasia, individuare nelle collezioni dello stilista probabili liaison con il gusto e le passioni di Maria Luigia. Noi abbiamo amato pensare a lei come ad una figura contemporanea. O meglio, abbiamo amato cogliere, nel segno della contemporaneità, virtuali punti di contatto tra lei e lo stile di Gianfranco Ferré.

Rita Airaghi – Direttore Fondazione Gianfranco Ferré