La Natura è la vera ispirazione della nuova Alta Moda digitale presentata a Parigi

Balmain Couture FW20 - Vogue

Balmain Couture FW20-21

Non c’è stata nessuna prima fila quest’anno, nessuna cliente facoltosa in abito da sera già dalle 9,00 di mattina, oppure mascherata da vistosi occhiali a farfalla per nascondere il jet-lag, nessuna sfilata dal vivo a Parigi in questa stagione post covid, il virus che ha tenuto bloccato mezzo mondo per più di tre mesi. Nessuna sfilata dicevamo, a meno che non si consideri l’evento di Balmain che, dopo aver fatto chiudere tutte le strade intorno alla Senna, ha fatto salire le sue modelle su un bateau-mouche e le ha filmate sullo sfondo del cielo parigino blu intenso con lievi nuvole all’orizzonte, trasmesso in streaming dal vivo e inviato in tutto il mondo tramite Tik Tok, che con YouTube e Zoom sono stati i dominatori della diffusione della nuova couture parigina nel mondo, con filmati che hanno avuto come registi gli stilisti stessi oppure prestigiose collaborazioni come quella di Matteo Garrone con Dior.

Dior Haute Couture -FW20-21 – Credit Leslie Moquin 

Eppure, non credo che questa sia la fine delle sfilate così come le abbiamo conosciute finora, non più dell’epoca in cui il cinema e la televisione cercarono di uccidere il teatro. Ed è l’elemento teatrale a mancare per lo più nella settimana dell’Alta Moda parigina e che ha da sempre contraddistinto le presentazioni dei suoi stilisti; magari la realtà innalzata all’ennesima potenza diventerà parte della nostra vita futura, ma di fronte ai flash digitali di John Galliano alla Maison Margiela si potrebbe credere che da ora in avanti il designer ultra inventivo continuerà a presentare le sue creazioni solo on-line, lasciando in soffitta i ricordi dei suoi spettacoli indimenticabili, come le sontuose coreografie create per la Maison Dior.

Maison Margiela by John Galliano - Vogue

Maison Margiela by John Galliano 

Una delle presentazioni più divertenti è stata quella di Jean Paul Gautier, che si è dimesso ufficialmente da designer del suo marchio, passando la fiamma a un creativo diverso ogni stagione; lo stilista ha diretto un filmato girato sulla strada antistante il suo atelier facendo indossare un abito dei suoi archivi ad una giovanissima modella, che fa parte di quella nuova generazione di muse che stanno rivalorizzando il lavoro dell’ex enfant prodige parigino riportando i suoi capi Haute Couture a nuova vita. Dopo una carrellata di volti noti del suo staff creativo, Gaultier ha aggiunto effetti folli al suo filmato, come ad esempio, ballare su un tetto o pedalare su una bicicletta molto decorata, tutto in maniera ironica e beffarda tipica dello stile del designer.

Sacai - New Designer of Gaultier - L'Officiel

Sacai – New Designer of Gaultier 

Nonostante tutti gli sforzi digitali, è stato spesso l’approccio più semplice a fare la differenza, come nel filmato della Maison Schiaparelli, il cui designer Daniel Rosberry, costretto dal virus a rimanere a New York, dopo aver visionato gli schizzi della collezione che non era ancora stata sviluppata con i tessuti, ha deciso di mostrare solo i figurini lasciando poi alla Maison la realizzazione dell’abito direttamente sulle future clienti.

Schiaparelli – Haute Couture – FW20-21

Nel frattempo Viktor & Rolf, che negli ultimi anni hanno sviluppato presentazioni molto fantasiose, compresi i vestiti svelati dalle cornici fotografiche, hanno scelto di presentare una collezione molto semplice come un ironica interpretazione delle sfilate anni ’50, uno spazio molto intimo, molto piccolo con tre armadi e tre abiti ciascuno che simboleggiano tre diverse mentalità: confusione, ansia e serenità; dalle camicie da notte con le emoticon stampate che simboleggiano il “rimanere a casa” al mantello con respingenti per “la distanza sociale”, una collezione decisamente contemporanea che ha dato comunque ai designer la possibilità di promuovere il lavoro e l’economia olandese visto che, causa Covid, i tessuti e tutti i capi sono stati realizzati ad Amsterdam.

Viktor & Rolf FW20 - Vogue

Viktor & Rolf FW20-21

Si può dire che questa stagione ha costretto molti designer ad accettare la realtà digitale che condiziona ormai parte della nostra vita negli ultimi anni, tuttavia, se ci fosse una parola che ha cristallizzato lo spirito creativo della moda di questa stagione non sceglierei “tecnologia”, bensì “natura”.

Rahul - Mishra - Haute Couture - FW20 - Vogue

Rahul – Mishra – Haute Couture – FW20-21

Abbiamo visto dei fattorini vagabondare attraverso i boschi portando un baule di abiti delle dimensioni di una bambola per Christian Dior col quale hanno rivestito ninfe, sirene e dee della natura; il couturier indiano Rahul Mishra ha reso la sua intera collezione un inno alla natura ricoprendo i suoi abiti di fiori e farfalle tridimensionali realizzati con abilità artigianale dal suo staff all’ombra della pandemia ma sotto il cielo azzurro di Dehli, rendendo così omaggio oltre che alla natura, anche a tutti coloro che hanno lavorato a questa collezione. Da Elie Saab la vista della natura è stata predominante, usando un drone si sono seguite le migrazioni degli uccelli, mentre in sartoria si tagliava un tessuto o si cuciva un orlo: il risultato finale lo vedremo in una sfilata evento il prossimo settembre.

Elie Saab - Haute Couture - lofficielitalia

Elie Saab – Haute Couture 

La pura logistica di una collezione completa non è stata superata da nessun designer in queste presentazioni: lo si capisce quando un marchio prestigioso come Chanel ha dovuto ridurre la presentazione di oltre 60 pezzi a solo 15 esemplari, questo rivela quanto tempo si impiega in tempi normali per creare dettagli complessi che sembrano semplici solo a prima vista.

Chanel - Vogue

Chanel 

Giambattista Valli è uno degli stilisti che sembra trovare relativamente semplice creare abiti unici e drammatici, sontuosi e voluminosi, seguendo un sistema che ha fatto il successo delle sue ultime collezioni: ancora una volta c’è un risultato glorioso e glamour allo stesso tempo, un lavoro meticoloso su tessuti schiumosi presentati in maniera sempre più leggera.

Valli

Giambattista Valli

Nulla di ciò che si sente della moda di Iris Van Herpen, per quanto i suoi temi siano ponderati e intelligenti, può essere paragonato a vedere le sue creazioni in movimento: in questa stagione gli strati ariosi e ultraleggeri di organza traslucida rimbalzavano su un solo abito, indossato dall’attrice Carice Van Houten, la star di “Games of Thrones”, che ha ben interpretato la visione di crescita e rigenerazione che la stilista ha voluto dare con questo abito che sembra crescere da un solo seme rappresentato dal ricamo “tatuaggio” del corpino nascosto tra le pieghe.

Iris Van Herpen Couture Fall 2020

Iris Van Herpen Couture FW 2020-21

Olivier Theyskens ha debuttato con la sua prima collezione Couture per Azzaro dichiarando di voler trasmettere la raffinatezza degli abiti con una musa libera nei gesti e negli atteggiamenti; il risultato è un filmato interpretato da giovani attrici francesi che hanno mimicamente indossato le sue creazioni.

Azzaro Haute Couture-Olivier Theyskens

Alcuni dei grandi nomi erano assenti: Yves Saint Laurent, re della moda francese per decenni, non ha il suo nome in calendario da diverse stagioni; Valentino ha deciso di presentare le sue creazioni a Roma; la Maison Margiela, nonostante la presentazione del video di John Galliano, ha dichiarato che l’idea, troppo veloce e succinta, verrà sviluppata in una collezione da presentarsi prossimamente; Armani e Versace presenteranno le loro collezioni a Milano mentre Givenchy dovrebbe tornare a gennaio con la collezione Primavera estate 2021 disegnata dal nuovo direttore creativo Matthew M.Williams e ci sono anche buone speranze per la rinascita di Balenciaga dopo una lunga pausa creativa.

Di Armando Terribili

Storico di Costume e Moda

Posted By Woman & Bride